Negli ultimi anni, il tema della prevenzione vaccinale è diventato uno degli assi strategici del Servizio Sanitario Nazionale. Le trasformazioni portate dalla pandemia, l’aumento delle cronicità e l’introduzione di nuovi vaccini ad alto valore hanno reso necessario passare da una gestione puramente operativa a un vero modello di governance. In questo scenario, il Direttore Sanitario assume un ruolo sempre più centrale: non solo garante della qualità e sicurezza dei processi, ma anche architetto dell’offerta vaccinale sul territorio.
Il 2025 vede infatti una riorganizzazione progressiva dei servizi, con Case della Comunità, farmacie dei servizi, medici di medicina generale e pediatri sempre più coinvolti. Il Direttore Sanitario è il nodo che tiene insieme questi attori, definendo priorità, percorsi e criteri di monitoraggio.
Prevenzione come governance: non solo adempimenti, ma strategia
La vaccinazione oggi non è più solo un’attività da garantire puntualmente, ma una leva di sistema. Le Direzioni Sanitarie devono coordinare strutture complesse, integrare percorsi diversi e mantenere un dialogo costante con dipartimenti di prevenzione, distretti, MMG, PLS e farmacie.
Le responsabilità non riguardano solo il “chi fa cosa”, ma anche il “come”: uniformità delle procedure, qualità dell’informazione ai cittadini, formazione continua del personale, capacità di intercettare le popolazioni più fragili, gestione dell’anagrafe vaccinale e comunicazione dei rischi.
L’obiettivo è chiaro: fare in modo che la prevenzione non dipenda dalla casualità di dove si vive, ma da un modello organizzato e prevedibile.
Priorità 2025: dal PNPV alla pratica
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023–2025 ha fissato una serie di obiettivi ambiziosi: aumentare le coperture negli adulti, rafforzare la rete vaccinale territoriale, ridurre le disuguaglianze regionali e adottare tecnologie come le anagrafi digitali integrate. Senza una governance efficace, questi obiettivi resterebbero sulla carta.
Il Direttore Sanitario è la figura deputata a trasformare il PNPV in pratica quotidiana: definire le priorità locali, tradurre le raccomandazioni in percorsi operativi, monitorare i risultati e correggere rapidamente le criticità. È un ruolo che richiede una visione d’insieme e, allo stesso tempo, la capacità di coordinare attività molto diverse, dalla logistica al personale, dalla comunicazione al risk management.
Direzioni Sanitarie e reti territoriali: un modello in evoluzione
Il 2025 è anche l’anno in cui prende forma una rete vaccinale più ampia, che include attori storici e nuovi protagonisti. Le Direzioni Sanitarie hanno il compito di armonizzare questa rete affinché sia efficiente, coerente e facilmente accessibile per i cittadini.
Le Case della Comunità, ad esempio, diventano punti strategici per offrire vaccinazioni integrate in percorsi multidisciplinari. Le farmacie dei servizi ampliano la capacità di raggiungere adulti e fragili che non frequentano abitualmente i servizi vaccinali. I medici di medicina generale e i pediatri continuano a rappresentare un presidio imprescindibile per la fiducia delle famiglie.
Coordinare queste realtà significa creare un sistema capace di sostenere campagne complesse, come quelle respiratorie invernali (influenza, COVID, RSV, pneumococco), gestire picchi improvvisi e garantire equità nell’accesso.
Monitoraggio e dati: la sfida dell’anagrafe vaccinale
Un altro fronte strategico per i Direttori Sanitari è la gestione e l’integrazione dei dati. L’anagrafe vaccinale rappresenta il cuore della prevenzione: consente di conoscere le coperture reali, identificare gruppi sotto-rappresentati, attivare recall mirati, misurare l’efficacia delle campagne, gestire le coorti e pianificare le forniture.
La qualità dell’anagrafe vaccinale è un indicatore diretto della qualità del sistema. Le Direzioni Sanitarie sono responsabili della sua implementazione, aggiornamento e interoperabilità con gli altri sistemi informativi territoriali. In un contesto in cui la co-somministrazione sta diventando la norma, la capacità di gestire i dati in modo tempestivo e accurato diviene essenziale.
Comunicazione e contrasto all’esitazione vaccinale
Un aspetto spesso sottovalutato è il ruolo del Direttore Sanitario nella comunicazione istituzionale. Non si tratta solo di approvare materiali informativi, ma di guidare la narrazione pubblica sulla prevenzione.
Le Direzioni Sanitarie, attraverso uffici stampa, Dipartimenti di Prevenzione e reti professionali, contribuiscono a creare campagne che parlano alle famiglie, agli adolescenti, agli anziani, alle persone con cronicità. Contrastare l’esitazione vaccinale richiede messaggi coerenti, semplici, scientificamente corretti e diffusi attraverso i canali più adeguati.
Le parole delle istituzioni contano, e il Direttore Sanitario ne è uno dei principali garanti. Il ruolo dei Direttori Sanitari nella prevenzione vaccinale assume in questa luce un’importanza crescente. Sono loro che traducono strategie nazionali in realtà locali, che coordinano reti complesse, che garantiscono la qualità dei percorsi e che promuovono una cultura della prevenzione stabile nel tempo.
La vaccinazione non è un atto isolato: è un ecosistema che richiede governance, visione e capacità organizzativa. E in questo ecosistema, il Direttore Sanitario è uno dei protagonisti più strategici.
Bibliografia essenziale
- Ministero della Salute – PNPV 2023–2025
- Agenas – Governance territoriale e modelli organizzativi per la prevenzione
- ISS – Rapporto sul sistema vaccinale italiano
- ECDC – Vaccination strategies and public health governance
- WHO – Health Systems and Immunization Leadership Framework
